Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD): pensieri, emozioni e azioni senza sosta

Ti sei mai sentito come se fossi costantemente in movimento, come se la tua mente fosse un turbine di pensieri che non può mai fermarsi? Hai mai notato di essere incapace di concentrarti su una sola cosa per più di qualche istante? O forse hai notato di avere costantemente bisogno di muoverti, e di non riuscire a stare fermo nemmeno per un istante?

Potrebbero essere segni dell’ADHD (Deficit di Attenzione e Iperattività), un universo affascinante e spesso sottovalutato che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo.

Nell’esplorare l’ADHD, è fondamentale andare oltre gli stereotipi per comprendere appieno la complessità di questo funzionamento

Procediamo con ordine, partendo dalla prima domanda.

Che cos’è l’ADHD?

L’ADHD, acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, è una condizione del neurosviluppo che emerge precocemente e si caratterizza per la presenza di difficoltà di tipo attentivo (disattenzione) e di inibizione (iperattività e impulsività).

Il manuale diagnostico DSM – 5 specifica che i sintomi devono presentarsi prima dei 12 anni e all’interno di due o più contesti di vita (casa, scuola, attività ricreative).

La presenza dei sintomi deve inoltre avere un impatto significativo sulla qualità della vita sociale, scolastica e/o lavorativa della persona.

Quali manifestazioni comportamentali possiamo osservare?

Disattenzione

  • Difficoltà nel concentrarsi sui dettagli
  • Fatica a mantenere la concentrazione sui compiti o nei giochi
  • Difficoltà nell’eseguire le istruzioni e nel portare a termine i compiti
  • Non presta attenzione durante le conversazioni (“non ascolta”, “sembra altrove”)
  • Problemi nell’organizzazione dei compiti o delle attività quotidiane.
  • Evitamento di compiti che richiedono uno sforzo mentale prolungato.
  • Distrazione frequente da stimoli esterni e/o interni
  • Perdita o smarrimento di oggetti 

Iperattività

  • Agitazione motoria (es. muovere mani o piedi, muoversi sulla sedia) 
  • Difficoltà a rimanere seduti in situazioni in cui ci si aspetta di farlo, come a scuola.
  • Tendenza a correre o arrampicarsi eccessivamente in contesti inappropriati.
  • Disagio nell’impegnarsi in attività tranquille.
  • Costante ricerca di stimoli.
  • Eccessiva verbosità (“parla troppo”)

Impulsività

  • Difficoltà ad attendere il proprio turno.
  • Fornisce risposte in maniera impulsiva
  • Tendenza ad interrompere gli altri o ad essere invadenti.
  • Passa rapidamente da un’attività all’altra

Tipologie di ADHD

A seconda della diversa combinazione e manifestazione dei sintomi si distinguono tre principali forme di ADHD:

  • Presentazione con disattenzione predominante
  • Presentazione con iperattività/impulsività predominante
  • Presentazione combinata

L’ADHD nei bambini

Le prime manifestazioni del funzionamento ADHD possono comparire nei primi anni di vita. Tuttavia, all’inizio è molto difficile distinguere la sintomatologia tipica di questo funzionamento dai comportamenti tipici della prima infanzia. 

Nell’età prescolare si osservano frequentemente irrequietezza motoria, tendenza ad annoiarsi facilmente durante il gioco e difficoltà nella gestione della rabbia.

Con l’inizio della scuola primaria e l’aumento delle richieste da parte dell’ambiente esterno, i sintomi diventano più evidenti. 

I bambini possono manifestare difficoltà a concentrarsi su attività che richiedono un impegno prolungato, si distraggono facilmente, faticano a organizzare e portare a termine compiti e attività, manifestano agitazione e scarsa tolleranza alla frustrazione.

L’ADHD negli adulti

Il Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) descrive un funzionamento cerebrale, che caratterizza la persona per tutta la vita. Tuttavia, spesso in età adulta si assiste ad un cambiamento della sintomatologia.

Generalmente diminuisce l’iperattività motoria, mentre prevalgono sintomi di irrequietezza cognitiva ed emotiva, disattenzione e scarsa capacità di organizzazione, che impattano negativamente sulla vita personale e lavorativa.

In età adulta è comune riscontrare una considerevole comorbidità con altre condizioni cliniche, in particolare: dipendenze patologiche, disturbi di personalità, depressione e ansia.

Che cosa fare?

Quando si riscontrano importanti difficoltà legate ai sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività la prima cosa da fare è quella di intraprendere un percorso di valutazione clinica e neuropsicologica

Attraverso strumenti quali: colloquio clinico, osservazione diretta, specifici questionari e test neuropsicologici è possibile infatti approfondire il profilo del bambino o dell’adulto e definire se le difficoltà riferite rientrano nel funzionamento tipico dell’ADHD.

E dopo la diagnosi?

l’ADHD richiede un approccio multimodale che consente di intervenire su più fronti e su più contesti.

Scopriamo insieme quali sono gli interventi che hanno dimostrato maggiore efficacia nell’ADHD:

Psicoterapia cognitivo – comportamentale

Il percorso di psicoterapia si pone tre grandi obiettivi:

  • aiutare bambini e adulti ADHD a conoscere il proprio modo di essere e di funzionare. 
  • scoprire le strategie più efficaci per la gestione delle proprie difficoltà
  • sostenere la persona nella gestione delle problematiche emotive e relazionali

Training cognitivo

Le attività di potenziamento spesso vengono integrate all’interno del percorso di psicoterapia.

Consistono in specifici giochi ed esercizi che hanno come obiettivo principale quello di potenziare e imparare a utilizzare in maniera più efficiente le abilità possedute.

Si allenano le funzioni esecutive (inibizione, memoria di lavoro, flessibilità, pianificazione), ma anche abilità di regolazione delle emozioni (gestione della rabbia e della frustrazione).

Parent training e teacher training

Il Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) richiede di intervenire sul contesto di vita della persona. 

Nell’età evolutiva è fondamentale il coinvolgimento delle figure di riferimento per il bambino: genitori e insegnanti.

Gli interventi di parent training e di teacher training hanno come obiettivo principale quello di fornire strategie educative efficaci e condivise. 

Farmacoterapia

La terapia farmacologica è un intervento efficace nel ridurre i sintomi di attenzione e iperattività. 

Vengono utilizzati farmaci stimolanti (metilfenidato) che agiscono sui sistemi dopaminergici e noradrenergici compromessi nell’ADHD.

La terapia farmacologica viene raccomandata dopo un’attenta valutazione nei casi di ADHD severi e comunque integrata agli interventi precedentemente spiegati.

Se senti di avere difficoltà a concentrarti, a gestire il tempo o a mantenere l’attenzione su un compito oppure se osservi queste difficoltà nel tuo bambino, non esitare a chiedere aiuto. 

Contattaci per conoscere il modo unico di funzionare del tuo cervello e per trovare le strategie più efficaci che ti consentiranno di migliorare la qualità della tua vita.

La nostra équipe si occupa di valutazione e percorsi di sostegno per bambini e adulti ADHD.

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